La storia di Assan. Essere minoranza appartenente alla comunità LGBT in Iran significa vivere nell’inferno. Per noi non c’è posto. Se non scappi e vai in esilio non hai scampo. Si può essere condannati a morte. A 18 anni ho dichiarato la mia omosessualità e a quel punto si sono aperte due strade, o la pena di morte o quella di essere umiliato sotto la supervisione di medici psichiatri, abusato fisicamente e torturato a livello psicologico. Sottoposto a cura farmacologica di psicofarmaci per anni e anni, o guarisci o sei un malato mentale.

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